ATTESE APPAGATE: La Città che Ti assomiglia

Convegno “La Città che Ti Assomiglia”

18 Ottobre 2008

Sì, c’era grande attesa a Rimini per la realizzazione della prima parte del progetto che vuole ricordare la presenza di Chiara Lubich nella nostra Città: il convegno “La Città che Ti Assomiglia”, che precede la mostra d’arte internazionale “TRASPARENZA”, che avrà luogo nel Castel Sismondo fra Gennaio e Febbraio prossimi.

Al mattino

Al mattino, nel prestigioso Castello Marcosanti di Poggio Berni, (un castello del XIII secolo, che da trenta anni ha ritrovato il suo antico splendore ed una degna finalità) quarantacinque persone hanno risposto all’invito di ascoltare e discutere il messaggio di Chiara dato a Rimini in occasione del conferimento della Cittadinanza onoraria nel ‘97, e di qui lanciato al mondo intero nel 2002.

convegno 3La finalità formativa così specifica ha favorito la qualità della presenza degli intervenuti: presenza che svelava, come in filigrana, un mondo fatto di lavoratori, professionisti; persone impegnate nella ricerca di linee nuove per un mondo più umano. Evidentemente questo fatto precisa quanto grande fosse l’interesse dei partecipanti e la loro intenzionalità.

Non è stato difficile per Vito Patrono, il conduttore, dare inizio alla mattinata, primariamente perché introdotto da un magnifico assolo al sax di Anacleto Gambarara, ma soprattutto perché i presenti erano così motivati e predisposti. La loro presenza era confortata anche da un buon servizio stampa svolto dai giornali e TV locali nei giorni precedenti.

La speranza di un mondo unito

La speranza di un mondo unito, in un abbraccio di «fraternità universale» ha contagiato tutti i presenti. L’associazione culturale “La Ginestra”, alcuni membri dei Focolari (il movimento suscitato da Chiara Lubich) e le Associazioni Ambientaliste del territorio che trovano in “MareciaMia” il loro punto di coordinamento, hanno generato un clima alto, ricco di suggestioni artistiche e suadente quanto al messaggio proposto e alle conseguenze che esso porterà al nostro territorio, come al mondo intero, per la sua valenza universale.

E questa – la valenza universale del messaggio della fraternità qui ora e per la grande storia – è stata colta e riverberata da tutti i presenti. All’inizio essa ha trovato fondamento culturale nelle parole del filosofo Maurizio Malaguti, sviluppate poi in forma più completa al pomeriggio. Ognuno arricchiva il raggio di luce delle proprie tonalità di colore. Erano presenti uomini delle Istituzioni e politici, della Provincia e del Comune di Rimini e di altri Comuni del territorio, ospite anche un consigliere Regionale, Mauro Bosi, grande trascinatore nell’ideale della fraternità fra politici, anche di diversi schieramenti. Erano poi presenti imprenditori, rappresentanti delle più varie categorie, rappresentanti di altri movimenti particolarmente presenti nel mondo sociale e culturale. Dai giovani sono giunti i maggiori echi di assenso e soddisfazione.

Un professionista, intensamente impegnato anche nelle pubbliche Istituzioni, ci diceva: “Sabato mattina è successa una cosa così importante che molti non se ne sono resi conto”.

Il Professor Zamagni si è chiesto: “…Perché non Rimini, che è di una grandezza giusta, e contiene in sé tutte le problematiche delle città?”

Il Vescovo Francesco Lambiasi che ha partecipato al convegno in tutto il suo svolgimento, facendone proprie le finalità e le dinamiche, ha affermato: “È da un anno che lavoriamo a questo evento…” Come a sottolineare che ne ha seguito il percorso fin dall’inizio rendendosi solidale con le persone e assumendo le loro idealità e fatiche.

Un gruppo di giovani coordinati da “MareciaMia” ha allestito nell’atrio del castello una piccola mostra di foto artistiche sul fiume Marecchia. Questo assieme ad altri elementi estetici ha giocato un ruolo di oggettiva eleganza, e non di puro contorno, contribuendo così a realizzare un clima di cordiale accoglienza e fraternità, fin dall’inizio.

Lo svolgimento

Conduttore era Vito Patrono, un giornalista già affermato, la sua giovane età, tuttavia, metteva ognuno a proprio agio, sì da poter dare il meglio di sé.

L’intesa raggiunta è testimoniata dal documento che alla fine della mattinata è scaturito da tutti i presenti. Dopo paziente lavoro di limatura tutti si riconoscono in quella prospettiva di fraternità; tutti con la propria firma hanno dato l’assenso perché la fraternità diventi finalmente un «SÌ», con l’impegno di rivedersi fra qualche tempo per capire come tale ideale stia canalizzandosi nel fitto bosco delle attuali conflittualità.

Ci confidava don Osvaldo, uno dei presenti nella mattinata: “sono rimasto colpito dalla forza della fraternità che interessa e muove persone diverse per interessi e formazione. Mi sorprende in oltre il fatto che Chiara ha fatto a Rimini una proposta in grande umiltà; ora questa proposta si fa strada da sé…”

Al Pomeriggio

Al Pomeriggio, nella sala Manzoni l’intera Città era rappresentata, nelle sue componenti sociali ed ecclesiali. Oltre a quello del Vescovo Francesco Lambiasi, del Vice Presidente della Provincia, Maurizio Taormina è giunto anche il saluto del Rettore dell’Alma Mater Studiorum di Bologna Pier Ugo Calzolari, portato dal Professor Maurizio Malaguti.

Il Saluto della Professoressa e Interprete Eva Frisoniacova, ha tracciato un profilo del dialogo fra la cultura slava e quella italiana, vivo ed affascinante. Nell’umanesimo che torna a rivitalizzare la civiltà post moderna, le due culture trovano molti e validi elementi di unione e feconda collaborazione.

Ha dato particolare rilievo anche la presenza di alcuni Assessori del Comune di Rimini, del Presidente dell’Associazione Industriali e di tanti altri che hanno preferito con il loro anonimato dare maggiore significato a tutti i presenti.

Quando la cornice è degna del quadro

Nella presentazione dei soggetti organizzatori da parte di Giancarlo Moretti presidente de “La Ginestra”, è apparsa con “MareciaMia” e le Associazioni Ambientaliste, l’aderenza dell’iniziativa al tessuto del Territorio. Con l’editrice e la rivista “Città Nuova”, ed i patrocini concessi al progetto, è apparsa invece la dimensione europea dell’evento.

“Tutto ciò che è unitivo è per noi prioritario – diceva il professor Renzo Valloni, coordinatore delle Associazioni del Territorio – per questo lavoriamo con “La Ginestra”: nello spirito di unità che i suoi associati ci hanno trasmesso, e nella visione olistica che caratterizza le loro iniziative, i membri dei nostri sodalizi trovano coesione ed energia per proseguire”.

“Incontriamoci a Città Nuova, la nostra città”. Questo lo slogan che ha accompagnato la collaborazione fra “La Ginestra” e la Rivista con l’Editrice Città Nuova. Esso è l’espressione dell’idealità di una ricerca e di un impegno: spendersi per la fraternità, che significa anche, rendere la nostra città più a misura d’uomo.

convegno 2Il Vescovo Francesco Lambiasi ha fatto un intervento così“santo nella quotidianità”; e di don Oreste Benzi, “che ha messo l’uomo a base di ogni sviluppo della città”. Si è creato un clima caldo e di forte e ricco, semplice e profondo, da raccogliere l’entusiasmo di tutti i presenti. Egli ha messo in luce la dimensione profetica e di santità di Rimini e dei suoi grandi che l’hanno maggiormente espressa: ha tracciato così un bozzetto di Piero Pasolini, che ha messo in luce il valore del dialogo Africa – Europa; di Alberto Marvelli, diffuso consenso attorno ai più alti ideali.

Il ruolo della Musica

Solo gli intermezzi con la proiezione di immagini artistiche inedite che accompagnavano la musica possono sottolineare adeguatamente il senso dei discorsi ed il clima generato. Le note di Bach e di altri compositori donate da quattro maestri di rilievo: Anacleto ai Saxofoni, Giorgio alla Fisarmonica, Daniele al Violoncello e Mattia al Pianoforte, permettevano ai sentimenti di fluire e aumentavano nei presenti l’intensità dell’assenso e il desiderio di nuovi approfondimenti.

E questi sono giunti: con i messaggi di Andrea Riccardi, di Sergio Zavoli, e di Pier Giorgio Morosini, impediti all’ultimo momento di poter partecipare. L’esperienza poi di forme di fraternità già in atto ha confermato in tutti la convinzione che il mondo unito «è possibile!». La compattezza di tutti i movimenti cristiani di Rimini è apparsa nella testimonianza data da tre rappresentanti dei medesimi.

I Relatori: Maurizio Malaguti e Stefano Zamagni

Maurizio Malaguti nella ricerca di solide basi filosofiche su cui fondare la fraternità ha catturato l’attenzione di ciascuno fin dalle prime parole. Qualcuno pensava: “Filosofia… chissà che roba astrusa”: invece con un linguaggio semplice ha introdotto tutti in un clima di autentica “contemplazione della Verità”.

Un cordiale e sereno entusiasmo cresciuto nella sala quasi inavvertitamente, ha permesso all’economista Stefano Zamagni di indicare con semplicità e chiarezza linee scientifiche perché la fraternità possa incarnarsi nel sociale. Le grandi intuizioni di Chiara sulla fraternità non possono considerarsi come semplice ideale o, più poveramente, una generica profezia, ma linea guida di ogni attività umana.convegno

Così compresa la fraternità è apparsa il «paradigma» insostituibile di ogni scelta e la via maestra della pace: ognuno ha ritrovato in sé una grande voglia di percorrerla; e da protagonista.

La conduzione del Pomeriggio da parte di Giorgio Tonelli, giornalista RAI, è risultata così vivace e cordiale da far dire, alla fine, a molti presenti: “Così presto?!”

All’uscita tutti hanno voluto il documento dei «Sì alla fraternità» firmato nel mattino a Castello Marcosanti; e non una, ma molte copie: “ancora una per…” – e – “anche per…”; è naturale, dietro ogni persona si muove un mondo di aneliti e speranze che sfugge ad ogni calcolo!

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