Rimini in Trasparenza

Rimini: trasparenza dell’acqua sulla sabbia dorata; trasparenza dell’aria sul verde del colle; trasparenza del cielo che avvolge la città disegnandola sull’orizzonte che si estende fino all’abbraccio con il mare. “Abbiamo sempre esaltato la trasparenza» dell’aria e del mare di fronte al mondo intero – notava un visitatore – ora abbiamo scoperto un altro tesoro della nostra Città: la trasparenza dello spirito: e… quale bisogno ne abbiamo!”

Perché dotata di profonde radici, Rimini può guardare in trasparenza la propria identità: gli occhi e le mani sapienti di trenta artisti ci aiutano a fissare lo sguardo sulla parte migliore dei suoi abitanti.

TRASPARENZA: libertà di donare ciò che in libertà è stato donato”: notava il Sindaco dottor Alberto Ravaioli: “è la migliore traccia per il programma di una Rimini che si apre al futuro”.
E prendendo la parola dopo di lui il dottor Maurizio Taormina, Vice Presidente della Provincia, metteva in evidenza “il lungo cammino che Rimini ha fatto dalla rinascita succeduta alle distruzioni della guerra e l’impegno, sostenuto da un grande amore alla vita, profuso dai Riminesi per curare le ferite che l’odio del conflitto ha inferto, anche gravi, nel cuore e nei tessuti di questa Città”.
I giovani molto numerosi ed anche assai attivi, presenti nel pomeriggio di Sabato 17 Gennaio tra la folla che riempiva la sala alta e i locali adiacenti e le scale di accesso, dell’ala di Isotta di Castel Sismondo, si dimostravano lieti di assumere dalla storia questa responsabilità: portare a guarigione queste ferite della storia e lanciarsi per ricostruire e una Rimini fondata sulla fraternità.

L17_gennaioa forte presenza di giovani ha confermato l’augurio e l’ipotesi scientifica di Chiara Lubich che in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria da parte della Municipalità di Rimini, augurava “Che i suoi cittadini conoscano la gioia di una fraternità perfetta che irradi luce e amore tutto intorno”. Di gioia e calore umano era decisamente caratterizzato il clima che avvolgeva il Castello in questo inverno riminese: segno della fecondità dell’auspicio di Chiara.

Chiara riconosce alla fraternità l’obiettivo di divenire paradigma, quindi radice e forma, di ogni impegno nella storia, di ogni impegno per la città. Gli applausi che scrosciavano generosi ad ogni singola espressione di questo evento erano segno di responsabile assenso a questo compito che l’arte e la socialità ci affidano.

Anche gli artisti venuti dalla Repubblica Ceca e dalla Germania, come da altre parti d’Italia confermavano la gioia di “una accoglienza tipicamente fraterna, ed un senso solenne come di un appuntamento della storia”. Confermava uno di questi: “Accoglienza fraterna e alta cultura vissuti insieme in un’unica manifestazione artistica: una esperienza mai conosciuta prima!”

L’incanto della mostra continua. Frotte di Riminesi e persone di altra provenienza, lasciano la città per contemplare la mostra. Per tutti si ripete la medesima emozione: quella che viene suscitata dalla luce rifratta dal mare, dalla collina e dalle pietre antiche di Rimini.

Soprattutto scolaresche, dai bambinetti ai giovani maturandi, chiedono di accostarsi alla mostra per tuffarsi in una nuova dimensione della cultura: la «trasparenza», scoprire cioè valori e significati in una comunanza di intenti fra compagni di classe e insegnanti, visti tutti e ciascuno, come candidati a divenire artisti nella vita, sotto la guida di artisti che in forme diverse, da tutta Europa si sono dati appuntamento per aprirsi a nuovi, comuni, orizzonti.

Cogliamo dal libro d’oro della mostra un ripetuto desiderio d’incontro: nell’aria limpida del castello, restituito alla sua vetusta dignità e al bisogno di cultura ed arte di Rimini, ove le singole opere insieme alle altre giocano, come i colori in un medesimo quadro o gli strumenti musicali in un concerto, si colgono molte proposte.

Tutte portano ad un medesimo obiettivo: ritrovarsi. Ritrovarsi per parlare con gli artisti – qualcuno ha detto: “«tra» artisti; non dobbiamo in fondo essere ognuno artista nel proprio ambito di vita?!” Ritrovarsi per una festa, alla chiusura della mostra, “dobbiamo dare a noi stessi un segno, come per dire che questa festa di colori e di immagini non deve mai finire!” Ritrovarsi per… e la fantasia, quando la gioia è tanta, diviene inesauribile…

Avremo così Sabato 31 Gennaio, dalle ore 17,00 – come già avvenuto il 24 – alla chiusura pomeridiana della mostra un «Incontro tra Artisti»: sarà una opportunità per conoscere da vicino l’arduo percorso che ogni Artista è chiamato a fare per giungere alla “Trasparenza”. Sarà anche un modo per rendere più immediato lo sguardo delle opere e godere così la gioia di fruire della mostra con confidenza e piena partecipazione.

g.c.m.

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